martedì 2 aprile 2013

IL TESORO DELLA NINFA EUROPA


Ed ecco a voi ragazzi il mio tema sull' avventura… spero proprio che vi piaccia e vi entusiasmi tanto :)

Non ci posso credere! Sono già passati diciassette anni da quando io e le mie amiche Anna e Sara abbiamo scoperto il "tesoro della ninfa Europa". Era il lontano 1995 quando partimmo per un viaggio in Grecia. Andammo a visitare Atene, quando ci allontanammo dal nostro gruppo e dalla guida turistica per soffermarci a guardare una statua di Afrodite con dei bei capelli lunghi e con il corpo riposato ma che sprigionava una grande energia. Sara notò che dentro la manica destra brillava qualcosa. Io la estrassi: era una piccolissima pergamena arrotolata fermata da un anellino d'oro. La sfilammo e la srotolammo; c'era scritto qualcosa in greco antico e sia io che Sara ed Anna non ci capivano niente. Per fortuna che io a quel tempo frequentavo un prestigioso liceo classico! Dopo un attenta traduzione, nella nostra camera d'albergo, lessi ad alta voce:
“Oh viandante, viandante fortunato nel primo ed ultimo indizio del tesoro della ninfa Europa ti sei imbattuto. Se vuoi scovare il vero tesoro dovrai andare nella patria del coraggioso Ettore, figlio di Priamo, ucciso dal più grande guerriero della storia greca, Achille.”
“Bene! Cosa vogliamo fare?” chiesi entusiasta. Sara rispose con la sua euforia sfrenata “Io ci sto!! Potremmo anche diventare ricche, chi lo sa..”. Anna disse “Beh..” mentre noi la guardavamo allegre e con i nostri irresistibili occhioni da cucciole. “E va bene” disse “OK, d’ accordo!!
Io e Sara dalla felicità gridammo insieme “YU-HU!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Pochi giorni dopo partimmo per la Turchia e arrivammo nella patria di Ettore, Troia. Qui, in questa magnifica città circondata da sabbia e da bellissime coste, le case erano tutte bianche, questo per ripararsi dal caldo proveniente dal sole cuocente. C’era poca vegetazione: qualche cespuglio ed albero qua e là. Quel giorno non era particolarmente caldo, ma le temperature erano egualmente elevate. Per strada incontrammo una ragazza, Mary che ci condusse in un museo dove, tra i tanti reperti, era esposto un bigliettino con scritto: “Oh viandante, viandante sfortunato ti ho ingannato! Al luogo di partenza devi tornare se ricco vuoi diventare.” “Che barba!” dissi io. Tornate in Grecia esaminammo di nascosto quella statua e, nella manica sinistra, trovammo una piccola chiave che aveva la stessa forma di un forellino presente sulla bocca della statua. Così aprimmo e trovammo tre grossi diamanti con un foglietto in cui c’era scritto: “ Congratulazioni!!”
Così ora vivo insieme ad Anna e Sara nella nostra lussuosa villa a Parigi; ricca e felice di avere accanto a me due amiche così speciali!.

Alessia

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