giovedì 14 febbraio 2013

IL PIANOFORTE



PRESENTAZIONE
Ciao lettori, sono Nicola, e in questo articolo, come nei prossimi, parlerò di come sono fatti gli strumenti musicali moderni e non solo. Se vorrete entrare nel mondo degli strumenti, seguitemi in questo meraviglioso viaggio.


1.IL PIANOFORTE
L’ho scelto come primo, perchè è “il padre” di tutti gli strumenti musicali. Ad esempio, un compositore, prima di far suonare ad un’orchestra la sua composizione, deve rivolgersi ad un pianista per ascoltare, a grandi linee, come verrebbe la melodia.

Un pianoforte può essere verticale, a mezza coda, a coda e a gran coda (immagine).
Il pianoforte è in grado di produrre un suono grazie a corde percosse da martelletti, che a loro volta sono azionati da tasti. I tasti sono bianchi (do,re,mi,fa,sol,la,si) e neri (# e b). I tasti in totale sono circa 88 e sono fatti in avorio o con materiale sintetico.   Sotto al pianoforte si trovano 3 pedali di diverso utilizzo:
1-il pedale più a destra è chiamato pedale del forte e serve a sostenere i toni e a prolungarli;
2-il pedale più a sinistra blocca 2 corde su 3 e serve a suonare un po’ più piano;
3-nel piano verticale, il pedale al centro mette un panno di feltro fra le corde e i martelletti in modo tale “da non disturbare i vicini” nel piano orizzontale (coda) il pedale al centro ha quasi l’identico uso del pedale del forte, ma solo per le note che vengono suonate mentre si aziona il meccanismo, per esempio, suonate una nota grave, premendo il pedale, e poi alcune note acute: la sola nota grave si sente in sottofondo.      
DIMENTICAVO: i pedali,ovviamente, vanno azionati con i piedi!!

Il pianoforte può suonare più di una nota alla volta e produce suoni di altezza determinata data la sua elevata estensione.  Il pianoforte dà i suoi migliori risultati, sia come solista, sia come accompagnatore. Può anche suonare da solo, senza esecutore: basti pensare al pianoforte antico azionato da rulli o al pianoforte modernissimo controllato da console o computer. Insomma, il clarinettista potrà pure sprecare fiato per suoni di piano e di forte, ma dovrà sempre suonare una nota alla volta. E il violinista potrà fare una serie di accordi, ma ha a disposizione solo metà delle note di un pianoforte. Per non parlare del batterista: potrà anche lanciarsi in un assolo durante un concerto rock o jazz, ma che noia, sempre lo stesso suono indistinto!

Come ho detto precedentemente, le corde sono percosse da martelletti. Per interrompere la vibrazione delle corde interviene un meccanismo apposito, costituito da un tassello in legno, chiamato smorzatore, ricoperto di feltro e appoggiato alla corda. Il suo funzionamento è questo: quando si preme un tasto e il martelletto parte per colpire la corda, lo smorzatore si solleva lasciando la corda libera; appena il tasto viene rilasciato, lo smorzatore si riappoggia alla corda, interrompendo la vibrazione, a meno che non si usi il pedale del forte (vedi immagine sotto, che mostra il meccanismo dei martelletti)

CURIOSITA’
-Noterete abbassando il pedale “una corda”, che il manuale (tastiera) del pianoforte si sposti verso sinistra (o destra), ma di poco, perché lo smorzatore, appunto, deve tenere bloccate 2 corde.

-Esistono anche dei pianoforti elettronici, chiamati ibridi, che assomigliano in tutto e per tutto a dei pianoforti acustici, ma in più sono collegati ad un computer centrale che ne modifica il suono a quanto richiesto dall’esecutore.      
  Nicola

3 commenti:

Ilaria Meneguzzi ha detto...

Molto interessante! Si vede che sei appassionato di musica!!!

La prof.

Anonimo ha detto...

Grande Nick!! E' proprio bello il tuo articolo! :)

Anonimo ha detto...

Prima di leggere il tuo articolo non sapevo bene come funzionasse un pianoforte,ora lo so.