PRESENTAZIONE
Ciao lettori, sono
Nicola, e in questo articolo, come nei prossimi, parlerò di come sono fatti gli
strumenti musicali moderni e non solo. Se vorrete entrare nel mondo degli
strumenti, seguitemi in questo meraviglioso viaggio.
1.IL PIANOFORTE
L’ho scelto come
primo, perchè è “il padre” di tutti gli strumenti musicali. Ad esempio, un
compositore, prima di far suonare ad un’orchestra la sua composizione, deve
rivolgersi ad un pianista per ascoltare, a grandi linee, come verrebbe la melodia.
Un pianoforte può
essere verticale, a mezza coda, a coda e a gran coda (immagine).
Il pianoforte è in
grado di produrre un suono grazie a corde percosse da martelletti, che a loro
volta sono azionati da tasti. I tasti sono bianchi (do,re,mi,fa,sol,la,si) e
neri (# e b). I tasti in totale sono circa 88 e sono fatti in avorio
o con materiale sintetico. Sotto al
pianoforte si trovano 3 pedali di diverso utilizzo:
1-il pedale più a destra è chiamato
pedale del forte e serve a sostenere i toni e a prolungarli;
2-il pedale più a sinistra blocca 2
corde su 3 e serve a suonare un po’ più piano;
3-nel piano verticale, il pedale al
centro mette un panno di feltro fra le corde e i martelletti in modo tale “da
non disturbare i vicini” –nel piano orizzontale
(coda) il pedale al centro ha quasi l’identico uso del pedale del forte, ma
solo per le note che vengono suonate mentre si aziona il meccanismo, per
esempio, suonate una nota grave, premendo il pedale, e poi alcune note acute:
la sola nota grave si sente in sottofondo.
DIMENTICAVO: i pedali,ovviamente,
vanno azionati con i piedi!!
Il pianoforte può
suonare più di una nota alla volta e produce suoni di altezza determinata data
la sua elevata estensione. Il pianoforte
dà i suoi migliori risultati, sia come solista, sia come accompagnatore. Può
anche suonare da solo, senza esecutore: basti pensare al pianoforte antico
azionato da rulli o al pianoforte modernissimo controllato da console o
computer. Insomma, il clarinettista potrà pure sprecare fiato per suoni di
piano e di forte, ma dovrà sempre suonare una nota alla volta. E il violinista
potrà fare una serie di accordi, ma ha a disposizione solo metà delle note di
un pianoforte. Per non parlare del batterista: potrà anche lanciarsi in un
assolo durante un concerto rock o jazz, ma che noia, sempre lo stesso suono
indistinto!
Come ho detto
precedentemente, le corde sono percosse da martelletti. Per interrompere la
vibrazione delle corde interviene un meccanismo apposito, costituito da un
tassello in legno, chiamato smorzatore,
ricoperto di feltro e appoggiato alla corda. Il suo funzionamento è questo:
quando si preme un tasto e il martelletto parte per colpire la corda, lo
smorzatore si solleva lasciando la corda libera; appena il tasto viene
rilasciato, lo smorzatore si riappoggia alla corda, interrompendo la
vibrazione, a meno che non si usi il pedale del forte (vedi immagine sotto, che
mostra il meccanismo dei martelletti)
CURIOSITA’
-Noterete abbassando
il pedale “una corda”, che il manuale (tastiera) del pianoforte si sposti verso
sinistra (o destra), ma di poco, perché lo smorzatore, appunto, deve tenere
bloccate 2 corde.
-Esistono anche dei
pianoforti elettronici, chiamati ibridi,
che assomigliano in tutto e per tutto a dei pianoforti acustici, ma in più sono
collegati ad un computer centrale che ne modifica il suono a quanto richiesto
dall’esecutore.
Nicola
3 commenti:
Molto interessante! Si vede che sei appassionato di musica!!!
La prof.
Grande Nick!! E' proprio bello il tuo articolo! :)
Prima di leggere il tuo articolo non sapevo bene come funzionasse un pianoforte,ora lo so.
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